Cambio automatico: come funziona, tipologie, lettere e olio

30 Luglio 2024 - Lettura di 6 minuti

Il cambio automatico gestisce autonomamente il cambio delle marce, liberando il conducente da questa operazione. Ma come funziona esattamente questa magia?

Come funziona il cambio automatico

A differenza del cambio manuale, che richiede l'intervento del conducente per cambiare marcia, il cambio automatico gestisce autonomamente questa operazione grazie a un'unità di controllo elettronica (ECU). Questa centralina analizza costantemente diversi parametri, ricevendo informazioni da una serie di sensori presenti sul veicolo. Nello specifico questi monitorano: 

  • La velocità del veicolo;
  • La posizione dell'acceleratore. In base a quanto premiamo sull'acceleratore, l'ECU capisce se vogliamo accelerare o decelerare;
  • Il regime del motore. L'unità di controllo monitora i giri del motore per capire se è necessario cambiare marcia;
  • Il carico del motore. L'ECU valuta il carico di lavoro del motore (ad esempio in salita o quando si traina un peso).

In base a questi dati, l'ECU decide quale marcia inserire e invia i comandi necessari agli attuatori e al convertitore di coppia per eseguire il cambio marcia.

Quest'ultimo è il cuore del cambio automatico: il convertitore - infatti - sostituisce la frizione e trasmette la potenza del motore alle ruote, modulandola in base alle esigenze di guida. 

 

 

Quali tipi esistono?

Cambio automatico con convertitore di coppia

È il tipo più tradizionale e utilizza un convertitore di coppia per trasmettere la potenza dal motore alle ruote

Il suo funzionamento è molto semplice. In sostanza, quando il motore gira, la turbina motrice trasmette energia al fluido, che a sua volta fa ruotare la turbina pompata, collegata all'albero di trasmissione. La quantità di coppia trasmessa può variare a seconda della velocità del motore e del carico. Questo permette di avere un'accelerazione fluida e graduale, tipica dei cambi automatici tradizionali.

Il cambio automatico con convertitore di coppia garantisce una guida fluida e confortevole, ideale per l'uso cittadino, sebbene possa presentare piccole perdite di potenza e un consumo di carburante leggermente superiore rispetto ad altri tipi.

 

Cambio robotizzato

È una sorta di "ibrido" tra il cambio manuale e quello automatico. Questo utilizza una frizione tradizionale e un attuatore elettroidraulico che gestisce il cambio marcia in modo automatico. In pratica, un computer decide quando cambiare marcia e aziona il meccanismo per inserire la marcia successiva o precedente.

Il cambio robotizzato offre una guida più sportiva rispetto al convertitore di coppia a scapito di “incertezze” nelle cambiate, in particolare in condizioni di traffico intenso.

 

Cambio a doppia frizione (DCT)

È considerato uno dei migliori cambi automatici disponibili. Utilizza due frizioni separate, una per le marce pari e l'altra per quelle dispari. Questo permette di preselezionare la marcia successiva mentre si è ancora innestata quella attuale, garantendo cambi marcia rapidissimi e quasi impercettibili. 

Il DCT offre prestazioni elevate, consumi ridotti e un comfort di guida eccellente. Evita l'interruzione nella trasmissione della coppia, rendendo quindi l'erogazione più continua e la guida confortevole. Tuttavia è leggermente più costoso vista la sua natura elaborata e complessa.

Cambio DSG

DSG è il marchio registrato da Volkswagen per indicare il loro cambio a doppia frizione. È un acronimo che sta per Direct-Shift Gearbox.

Altre case automobilistiche hanno sviluppato le loro versioni di DCT, ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso: due frizioni separate per garantire cambi marcia rapidissimi e fluidi.

Il DSG gode di consumi ridotti (grazie all'ottimizzazione dei rapporti di trasmissione) e di guida confortevole, grazie alla fluidità dei cambi marcia e alla possibilità di scegliere tra modalità di guida diverse. Inoltre questo può essere utilizzato sia in modalità completamente automatica che in modalità manuale, tramite i paddle al volante o il cambio marcia tradizionale.

 

Cambio a variazione continua (CVT)

Il CTV non ha rapporti fissi, in quanto varia continuamente il rapporto di trasmissione per ottimizzare la potenza e i consumi. Questo, al posto delle classiche marce, utilizza due pulegge coniche collegate da una cinghia o una catena. Variando il diametro delle pulegge, si ottiene una variazione continua del rapporto di trasmissione.

Questa tecnologia è tipica di brand giapponesi come Nissan e Toyota

 

 

Cosa indicano le lettere

Di base esistono dalle quattro alle sette lettere presenti sul cambio automatico. Di seguito:

  • P (Parking): Questa posizione blocca le ruote, impedendo all'auto di muoversi. Va utilizzata quando si parcheggia e prima di spegnere il motore.
  • R (Reverse): Indica la retromarcia.
  • N (Neutral): Corrisponde al folle. Si utilizza per brevi soste, come ad esempio ai semafori, ma non per parcheggiare.
  • D (Drive): È la modalità di guida normale. Il cambio gestisce automaticamente le marce in base alla velocità e all'accelerazione.
  • S (Sport): Questa modalità rende la risposta del motore e del cambio più pronta, ideale per una guida più sportiva.
  • L (Low): Indica le marce basse e viene utilizzata per affrontare salite ripide o discese impegnative.
  • M (Manual): Permette di cambiare manualmente le marce, solitamente tramite i paddle al volante.

 

Olio cambio automatico

L'olio per cambio automatico, noto anche come ATF (Automatic Transmission Fluid), è un fluido specifico progettato per lubrificare, raffreddare e proteggere le parti interne del cambio automatico. A differenza dell'olio motore, l'ATF ha caratteristiche chimiche e fisiche diverse, in quanto deve far fronte a condizioni di lavoro molto particolari, come temperature elevate e pressioni variabili.

Questo svolge diverse funzioni, quali:

  • Lubrificazione: Riduce l'attrito tra le parti in movimento, prolungandone la vita utile.
  • Raffreddamento: Dissipa il calore generato dal funzionamento del cambio, evitando surriscaldamenti dannosi.
  • Protezione: Ne previene l'usura e la corrosione.
  • Trasmissione della potenza: Contribuisce alla trasmissione della potenza dal motore alle ruote.

Perché è importante sostituire l'olio del cambio automatico?

Con il tempo, l'olio per cambio automatico si degrada a causa dell'ossidazione, della contaminazione da particelle metalliche e della perdita di additivi. Una sostituzione regolare è fondamentale per mantenere le prestazioni del cambio, prolungarne la vita e ottimizzare i consumi di carburante. 

 

I neopatentati posso guidare le auto con il cambio automatico?

Si, i neopatentati possono guidare le auto con il cambio automatico!

Infatti, sempre più giovani scelgono - dopo aver conseguito la patente - di acquistare un'auto dotata di cambio automatico per diversi motivi, quali:

  • Maggiore facilità di guida: Il cambio automatico rende la guida più fluida e meno stressante, soprattutto nel traffico cittadino.
  • Minor rischio di spegnimento: Eliminando la frizione, si riduce il rischio di spegnere il motore, soprattutto nelle manovre o in partenza.
  • Concentrazione sulla strada: Non dovendo preoccuparsi del cambio marcia, il neopatentato può concentrarsi maggiormente sulla guida e sulle altre vetture.

 

 

 

 

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