Auto storiche e d'epoca. Differenze e benefici
10 Giugno 2024 - Lettura di 8 minutiPer tutti gli appassionati di motori, le auto storiche e d'epoca occupano un posto speciale. Simboli del passato, queste vetture affascinano per il loro design iconico, la storia che portano con sé e il piacere di guida unico che offrono. Ma c'è una differenza fondamentale tra le due categorie. Scopriamo in questo articolo qual è!
1- Auto storiche o d'epoca? Le differenze
1.1- La normativa
1.2- I requisiti per le auto d'interesse storico
1.3- I requisiti per le auto d'epoca
2- L'iscrizione all'ASI
2.1- Costi
3- Benefici fiscali e di circolazione
3.1- Per le auto d'epoca
3.2- I benefici regionali: regione Lazio
Auto storiche o d'epoca? Le differenze
Sebbene i termini siano erroneamente usati come sinonimi, la differenza tra auto storiche e d'epoca è sostanziale e genera molta confusione. Al riguardo, con il fine di comprendere meglio la questione e la legislazione tutta, è utile costruire un semplice quadro di riferimento (generale) basato su due specifici termini:
- quello temporale; 20 anni d'età per le storiche, 30 per quelle d'epoca.
- quello di circolazione; le auto storiche possono liberamente circolare su strada, a condizione che siano in regola con le norme di revisione e che abbiano la copertura assicurativa RCA. Al contrario le auto d'epoca non possono circolare su strade ordinarie, eccezion fatta per manifestazioni o raduni. Solo in questo caso, l'auto deve avere una targa speciale "F".
La normativa
Entrando nello specifico il tema si trasferisce sul piano legislativo. Nel dettaglio in Italia la questione relativa le auto d'epoca e di interesse storico/collezionistico è regolata dall'art.60 del Codice della strada. La normativa in oggetto stabilita dal suddetto prevede:
- che, come visto in precedenza, per le auto storiche esista una suddivisione tra auto d'interesse storico e auto d'epoca;
- che solo autoveicoli, motoveicoli, ciclomotori e macchine agricole possano diventare tali.
I requisiti per le auto d'interesse storico
Affinché un'auto possa considerarsi storica, dunque, è necessario che questa rispetti i seguenti requisiti resi pubblici dall'ACI. Il veicolo deve pertanto:
- essere costruito e prodotto da almeno 20 anni;
- essere iscritto in uno dei Registri elencati nell’art. 60 del codice della strada (Registri ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI)
- essere in possesso del Certificato di Rilevanza Storica, una certificazione attestante la rispettiva data di costruzione nonché le caratteristiche tecniche. Per ottenere tale certificato de la relativa targa "H", l'auto deve avere almeno 30 anni dall'anno di costruzione.
- conservare le caratteristiche originarie di fabbricazione, salvo le eventuali modifiche imposte per la circolazione.
- essere iscritto al PRA, ossia al pubblico registro automobilistico
Parentesi importante va fatta per lo stato di conservazione, altro criterio fondamentale. Nello specifico l'auto in questione deve:
- presentare un design che ricordi o che sia l'originale,
- aver conservato il motore in perfetto stato di funzionamento, tale da garantire delle prestazioni che soddisfino le aspettative in base a quanto dichiarato dal costruttore.
I requisiti per le auto d'epoca
Diversi sono i requisiti per le auto d'epoca. Nello specifico questi veicoli:
- devono essere prodotti da 30 anni;
- sono destinati alla conservazione in musei o in locali pubblici o privati;
- non sono adeguati per la circolazione su strada in quanto non posseggono requisiti, dispositivi ed equipaggiamenti richiesti dalla legge. Tuttavia, come suddetto, la loro circolazione è consentita soltanto in occasione di manifestazioni e raduni, con apposite autorizzazioni del Dipartimento per i trasporti terrestri.
In aggiunta, a differenza dalle auto storiche, quelle d'epoca non richiedono né uno stato di conservazione particolare né l'originalità dei componenti. Pertanto il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) non è obbligatorio, ma può facilitare alcuni benefici.
Iscrizione all'ASI
ASI sta per Automotoclub Storico Italiano ed è un ente certificato e legalmente riconosciuto che riunisce appassionati e collezionisti di veicoli storici. L'iscrizione a quest'ultimo, come visto, risulta essere un passaggio fondamentale. Di fatto, senza la registrazione all'ASI non c'è alcuna possibilità di annoverare auto storiche ed ottenere certificati che ne attestano le caratteristiche di autenticità, dunque di beneficiare di vantaggi e agevolazioni riservati ai modelli classici in virtù della loro valenza storica e culturale.
Al riguardo, affinché un veicolo possa essere iscritto, il proprietario deve presentare all'ente una serie di documenti, quali:
- copia del documento di riconoscimento del proprietario;
- copia del certificato di proprietà del veicolo o foglio complementare;
- copia del libretto di circolazione
- moduli di iscrizione ASI compilati
È bene sottolineare come la registrazione del veicolo in questione, qualsiasi esso sia, può essere respinta in virtù dei requisiti sopra citati. Nello specifico in caso di modifiche che alterino l'originalità del veicolo, l'Automotoclub Storico Italiano può riservarsi il diritto non procedere con la registrazione stessa. La commissione tecnica dell'ASI, dunque, valuta e giudica le auto sulla base dell'autenticità, privilegiando la conservazione dello stato originale anche se il veicolo in questione dovesse presentare segni del tempo come ammaccature o vernice patinata.
Al contrario, in caso in cui la registrazione vada a buon fine, l'ente italiano rilascia quattro certificati:
- certificato di Rilevanza Storica: documento, indispensabile per la circolazione delle vetture storiche e da collezione (oggi sostituisce il “certificato delle caratteristiche tecniche”);
- carta ASI di Storicità per ciclomotori: documento con efficacia esclusivamente privatistica che non sostituisce il Certificato di Rilevanza Storica imposto dallo Stato;
- certificato di identità ASI: è il documento più richiesto.
- FIVA Card: questo documento di riconoscimento ha validità dieci anni e viene utilizzato per ottenere altri particolari benefici offerti dalla FIVA (Fédération Internationale des Véhicules Anciens, è una federazione internazionale senza scopo di lucro dedicata alla protezione, conservazione e promozione dei veicoli storici).
Costi
Ad oggi, l'iscrizione all'ASI prevende una quota fissa pari a 41,32€ annui. Diverso invece il costo della tessera associativa, il quale muta a seconda del club a cui si è registrati per un totale minimo - compresa somma di iscrizione e tessera stessa - di 100€.
Per iscrivere l'auto al registro, ricevere il CRS o Certificato di Rilevanza Storica il costo è di 20€. Il CRS è necessario per stipulare le assicurazioni specifiche per veicoli storici, in quanto quasi tutte le compagnie lo richiedono.
Benefici fiscali e di circolazione
Come illustrato in precedenza, auto storiche e d'epoca godono di specifici benefici di natura fiscale ed economica.
Fino al 2015 tutti i veicoli godevano di vantaggi quali:
- riduzione del costo del bollo
- riduzione del costo della polizza di assicurazione
Tuttavia, oggi, tali benefici sono stati superati. Nello specifico per le auto storiche iscritte all'ASI l'attuale legislazione nazionale prevede che:
- siano esentate dal pagamento della tassa automobilistica i veicoli con più di 30 anni dall’anno di immatricolazione;
- ottengano una riduzione pari al 50% della tassa automobilistica se con anzianità compresa tra i 20 e i 29, in possesso del Certificato di Rilevanza Storica (CRS) e con l’aggiornamento della carta di circolazione con l’indicazione del CRS
In breve, se rispettati i requisiti e iscritte correttamente al Automotoclub Storico Italiano, per le auto storiche i costi di assicurazione sono generalmente più bassi rispetto alle corrispettive moderne, tanto da non essere previste alcune classi di merito. A questo si aggiungono i vantaggi nel passaggio di proprietà: qui l’imposta (IPT) per le auto storiche con almeno 30 anni è ridotta e pari a 51,65€.
In aggiunta tali vetture godono anche di agevolazioni di circolazione. In alcune città italiane, infatti, le auto storiche possono accedere alle zone a traffico limitato (ZTL) anche nei giorni feriali e/o derogare ad alcuni divieti di circolazione come quelli previsti per le domeniche ecologiche.
Per le auto d'epoca
Anche le auto d'epoca godono di specifici benefici. Nel dettaglio per questi veicoli il bollo potrà essere pagato - con un importo pari a poche decine di euro - solo nel caso in cui si decida di circolare su strada con l’auto in questione. Al contrario, questo non dovrà essere saldato se si conserverà la vettura in garage.
Vantaggi regionali: regione Lazio
In aggiunta alla legislazione nazionali, auto storiche e d'epoca sono regolate anche dalla normativa regionale (e/o delle Province autonome).
Nel caso della regione Lazio, dal ventesimo fino al ventinovesimo anno di anzianità, le vetture in questione sono soggette al pagamento della tassa ridotta del 10%, purché in possesso di attestazione ASI. Contrariamente, per tutti i veicoli che hanno superato il trentesimo anno di vita e a uso non professionale, la tassa di circolazione è pari a 28,40€.
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